Da qualche giorno sulle pagine social delle persone appassionate delle creazioni con le perline sta girando una voce relativa ad un cambio nelle politiche di vendita della Swarovski, che porterà ad una rivoluzione nel loro settore e anche in quello delle vendite online di questi materiali.
Dai post trapela soprattutto il timore di non trovare più a breve le perline Swarovski per impreziosire i propri lavori; poi c'è chi parla di bufale, e chi invece (come un autorevole collega distributore francese), afferma di detenere scorte sufficienti per qualche mese e che poi si valuterà l'evoluzione della situazione ed eventualmente si cercheranno prodotti alternativi.
Il primo produttore concorrente di Swarovski per forme di prodotti e per qualità degli stessi è senza dubbio Preciosa, la fabbrica in Repubblica Ceca, inizialmente "acerrima rivale" e poi partecipata da Swarovski nel capitale azionario (non ricordo se per un 10% o un 20%, almeno la situazione nella prima decade del 2000 era questa).
Riguardo alla differenza tra Swarovski e, ad esempio, Preciosa, tenete conto che il vero vanto della Swarovski non risiede tanto nella qualità o nella formula del cristallo utilizzato, bensì nel numero di sfaccettature del taglio delle perle e delle pietre. Swarovski detiene gelosamente brevetti sulle macchine per tagliare il cristallo, che non rivende a nessuno e che riescono ad ottenere un numero maggiore di sfaccettature rispetto alla concorrenza: più sfaccettature ===> più luminoso il cristallo.
Per capirci negli ultimi decenni siamo passati dagli 8 tagli, ai 12 e col nuovo secolo alle 14 facce. Preciosa, con i suoi Viva12 è ferma a 12 facce. E' forse un po' come confrontare il nuovo modello di berlinetta Ferrari con l'ultimo modello di BMW o Mercedes. Non avranno lo stesso motore, ma sono entrambe auto splendide e ben rifinite. Stessa cosa per le perle.
Per quanto riguarda la nuova politica della Swarovski non posso dirvi ancora nulla di preciso, gli stessi distributori di grande livello italiani non conoscono ancora le nuove regole di distribuzione, che sicuramente privilegeranno la vendita diretta alle grandi case di moda. Sembra che Swarovski non voglia essere più considerato un marchio "per tutti", nè "economico", ma cerchi di rinfrescare la sua immagine più esclusiva, come era fino alla fine degli anni 90. Vedremo anche cosa permetteranno di vendere a chi rivende online, ma come giustamente diceva il collega francese, vedremo anche le alternative a disposizione.
Ritengo che Swarovski potrebbe avere sottovalutato il volume di vendite relativo alle appassionate perlinatrici e creatrici di bigiotteria. Appena saprò qualcosa per il mercato italiano sicuramente scriverò un post per informarvi.